LE VALVOLE TERMOIONICHE Dette anche valvole elettroniche o tubi elettronici a vuoto, sono costituite da un'ampolla, generalmente di vetro o di metallo, nel quale è praticato il vuoto e che contiene elettrodi i quali emettono, controllano e raccolgono elettroni. Più nel dettaglio, sono costituite da un catodo che emette elettroni quando è portato ad una determinata temperatura, una o più griglie aventi la funzione di controllare il flusso degli elettroni e l’anodo o placca che ha il compito di raccogliere gli elettroni emessi dal catodo.
La struttura meccanica ed elettrica è racchiusa in un involucro di vetro (a volte di metallo) in cui è stato creato il vuoto o, più recentemente, inserito un gas "inerte" (non combustibile). Da questo contenitore escono verso l’esterno dei terminali di collegamento ai vari elettrodi del tubo, a loro volta fissati a dei piedini metallici adatti ad essere inseriti in una apposita base forata (zoccolo).
E' necessario sottolineare che la teoria e la progettazione dei tubi elettronici appartiene a specifica letteratura scientifica, quindi ad altro genere di pubblicazioni tecniche. Le note che seguiranno si limiteranno a considerazioni generiche ed a dati pratici riguardanti i vari tipi di tubi elettronici utilizzati per lo più negli apparati riceventi costruiti tra gli anni 1920 e 1960. Lo scopo delle informazioni date è quello di fornire una breve guida, che riassume una serie di elementi utili per chi intende avere un approccio di base al mondo delle radio a valvole. Altro ...
IL CIRCUITO SUPERETERODINA Il circuito supereterodina, definisce la tecnica di rivelazione indiretta dei segnali, captati da un ricevitore radiofonico, introdotta nel 1918 da E.H. Armstrong, secondo la quale un oscillatore a radiofrequenza, posto nel ricevitore, viene utilizzato per produrre dei battimenti con il segnale ricevuto, ottenendo così un nuovo segnale detto di media frequenza (eterodina); da quest’ultimo segnale è ottenuto successivamente per rivelazione il segnale fonico in banda audio o bassa frequenza. Le frequenze relative al segnale di media frequenza sono generalmente di qualche centinaio di kHz e quindi al di sopra della banda acustica, da cui il nome di supereterodina. Fra gli altri vantaggi, tale tecnica permette di ottenere in modo semplice la sintonizzazione su diverse stazioni emittenti semplicemente modificando la frequenza dell’oscillatore locale. Tecnica adottata nella quasi totalità dei radioricevitori. Altro ...